COMUNICAZIONE: ricorsi ANIEF e GILDA

Si prega la massima diffusione.

Le notizie di seguito riportate ci pervengono presso il nostro indirizzo mail e trattandosi di informazioni utili riteniamo necessario renderle note a tutti. Troverete recapiti ANIEF e GILDA.

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TECNICA DELLA SCUOLA – 15/10/2009

Notizie Principali Precari, l’emendamento contro la sentenza del Tar passa il primo scoglio

L’XI Commissione Lavoro della Camera esprime parere favorevole, seppure solo con i voti degli esponenti della maggioranza, ad inserire la modifica all’interno del Dl 134/09: per l’inizio della prossima settima il voto definitivo in aula. Approvata anche una modifica importante sui contratti di disponibilità: bastano 180 giorni anche se svolti usufruendo della GI. E poi via tutti i docenti di ruolo dalle GE .

Manca l’atto finale, la votazione in aula parlamentare, ma ormai si può dire che dopo quasi sei mesi contrassegnati da ricorsi, sentenze e sospensive le graduatorie ad esaurimento dei precari della scuola rimarranno esattamente così come erano. Almeno per un anno. Poi si vedrà.

Come preannunciato dallo stesso Miur (segue nota TdS – 10/10/2009), l’XI Commissione Lavoro della Camera ha infatti dato parere favorevole, seppure solo con i voti degli esponenti della maggioranza, ad inserire all’interno del Dl 134/09 salva-precari alcuni emendamenti tra cui quello presentato dalla relatrice Paola Pelino (Pdl): una modifica che, in pratica, si potrebbe dire che “congela” le graduatorie ad esaurimento rendendo inapplicabile l’Ordinanza con cui il 9 ottobre il Tar del Lazio ha disposto al ministero dell’Istruzione di spostare entro 30 giorni gli aspiranti docenti dalla coda alla posizione a”pettine”.

La modifica rende di fatto immodificabile il “cuore” del nuovo Regolamento delle graduatorie emesso lo scorso aprile dal Miur: l’opzione per tre nuove province, ma con la consapevolezza di ritrovarsi in fondo a tutti quei precari che già c’erano da almeno due anni. Attraverso l’emendamento, contestato sino all’ultimo dai rappresentanti dell’opposizione, si “consente ai docenti che ne fanno esplicita richiesta, oltre che la permanenza nella provincia prescelta in occasione dell’aggiornamento delle suddette graduatorie per il biennio 2007-2008 e 2008-2009, di essere inseriti anche nelle graduatorie di altre provincie dopo l’ultima posizione di III fascia nelle graduatorie medesime“.

Ma vi sono almeno altre tre importanti modifiche al dl salva-precari: la prima è l’esclusione di tutto il personale docente di ruolo dalle graduatorie: chi è stato già assunto dall’amministrazione a tempo indeterminato non avrà più diritto a rimanere in lista di attesa: “a decorrere dall’anno scolastico 2010-2011 – si legge nell’emendamento – non è consentita la permanenza nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno già stipulato contatto a tempo indeterminato per qualsiasi tipologia di posti di insegnamento o classi di concorso“. Un provvedimento, chiesto da tempo dai precari, in particolare dai Cip, che priverà le graduatorie ad esaurimento di alcune decine di migliaia di insegnanti già di ruolo. I quali mantenevano la loro candidatura nelle graduatorie (incrementandole ogni anno con 6 punti derivanti dal servizio “aspecifico) per non precludersi la possibilità di accedere ad un eventuale cambio di cattedra più vantaggiosa.

Un’altra novità, frutto anche questo delle istanze presentate da diverse associazioni dei precari e da alcuni sindacati, prevede che ai cosiddetti contratti di “disponibilità” possano accedere non solo i docenti precari che nel 2008/09 hanno firmato contratti annuali o fino al termine dell’a.s. assegnati attraverso le graduatorie ad esaurimento: potranno infatti chiedere di aderire agli ammortizzatori, che garantiranno anche se non si lavorerà l’anzianità di servizio, anche tutti coloro che hanno lavorato grazie alle graduatorie d’istituto. Il requisito minimo, la soglia di accesso, diventa in pratica l’aver svolto semplicemente “supplenze temporanee di almeno 180 giorni“.

Passano anche le proposte, più tecniche, che sanciscono l’impossibilità a “modificare la scelta già precedentemente effettuata, in merito all’attribuzione del punteggio per i servizi prestati in relazione ad una o più specifiche graduatorie” e l’assenso perché “gli atti di convocazione dei supplenti, ai fini del conferimento delle supplenze stesse” avvengano “anche attraverso la casella di posta elettronica certificata”.

Il testo non è legge ma poco ci manca: salvo improbabili sorprese lo diventerà presto: per l’inizio della prossima settimana, forse già lunedì 19 ottobre, potrebbe arrivare in aula alla Camera. Il giorno prima della manifestazione a Roma dei precari dell’Anief: i promotori della gran parte dei ricorsi presentati contro la “coda”. Ricorsi che hanno portato a sentenze clamorosamente favorevoli. Osteggiate da Miur e, negli ultimi tempi, anche da alcuni sindacati. Sentenze che ora però sono ad un soffio dall’essere vanificate.

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TECNICA DELLA SCUOLA – 10/10/2009

Il Tribunale laziale stabilisce che se il ministero dell’Istruzione non provvederà entro un mese ad eseguire gli spostamenti in graduatoria si procederà al “commissariamento ad acta”. Per molti dei 7.000 ricorsisti si prospetta così la possibilità di avere delle nomine in surroga con effetto giuridico ed economico dal prossimo a.s.. Contraria viale Trastevere: per aggirare il commissariamento ha già predisposto un emendamento da includere nel testo del dl definitivo salva-precari. E Pacifico ribatte: andremo alla Corte Costituzionale.

Stavolta l’Anief l’ha fatta grossa. I legali del neonato e sinora forse poco considerato sindacato degli educatori in formazione hanno vinto l’ennesimo ricorso sul diritto dei precari ad essere inseriti nelle tre graduatorie opzionali non più in coda, come ha deciso il Miur, ma a pettine e sulla base dell’effettivo punteggio. Stavolta però la sentenza del Tar del Lazio è di quelle speciali, da prima pagina: se il ministero dell’Istruzione non provvederà entro un mese ad eseguire gli spostamenti in graduatoria si procederà al “commissariamento ad acta”.
E qualora il Miur non procederà in questa direzione il Tribunale laziale ha anche già nominato “sin da ora un commissario ad actus nella persona del dr. Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della Funzione Pubblica”: il dirigente avrà l’incarico di produrre un’“apposita relazione sulle attività svolte in esecuzione dell’incarico, anche ai fini della liquidazione del compenso che gli verrà corrisposto e che graverà sul bilancio dell’amministrazione inadempiente”.
In linea teorica, quindi, al Ministero non rimane altro che attuare quanto indicato dal Tar: dare “puntuale esecuzione all’ordinanza medesima mediante istruzioni agli uffici scolastici periferici di disporre l’inserimento ‘a pettine’ dei ricorrenti nelle graduatorie provinciali”. Una scelta che secondo il leader del’Anief, Marcello Pacifico, è praticamente obbligata. “Stavolta la sentenza – spiega Pacifico – non ammette possibilità di ricorsi o colpi di spugna. L’unica cosa che può fare il Ministro, se vuole evitare il commissariamento, è dare seguito a quanto stabilito dal Tar: i nostri docenti, che nei prossimi giorni diventeranno 7.000 per effetto delle ormai scontate sentenze che li riguardano, vanno inseriti subito ‘a pettine’ e senza alcuna riserva”.
Anche perché la soluzione della riserva adottata pochi giorni fa dal Miur, il 5 ottobre, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, è stata bocciata dai giudice del Tar del Lazio poichè rappresenta “lo sviamento di potere per elusione della misura cautelare accordata” ai ricorrenti.
Il problema è che l’operazione di “riaggiustamento” in corsa delle graduatorie comporterà un mezzo terremoto per tutto il mondo della scuola: nelle scorse settimane le oltre 100 graduatorie provinciali comprensive delle ‘code’, quelle che il Tar ha reputato sbagliate, sono state infatti utilizzate per assegnare 8.000 immissioni in ruolo e circa 100.000 supplenze annuali. Una prospettiva confermata anche dal segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna: “questa sentenza del Tar è il primo grado, si dovrà attendere la decisione definitiva, ma le modifiche delle graduatorie interessano tutti i precari”. Quindi a dir poco la metà dei 300.000 inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento.“Non era assolutamente possibile escludere i diritti di altri precari – è il commento a caldo di Mariapia Garavaglia, senatrice Pd vicina ai temi della scuola – ormai si tratta di una vera e propria lotta tra poveri e un governo ha il dovere di rendersi conto ed evitare che ciò avvenga”.
Per evitare cambi in corsa dei docenti su mezza scuola italiana, il Miur avrebbe comunque potuto assegnare le nuove nomine in surroga con effetti giuridici immediati ed economici dal settembre 2010. Lo sa bene il Miur che a poche ore di distanza dalla notizia del potenziale commissariamento ha emesso una lunga precisazione tramite la quale sostiene che “la notizia riportata dagli organi di informazione non costituisce un fatto nuovo ed è la naturale conseguenza di una notizia vecchia. L’ordinanza del Tar che stabilisce l’inserimento a pettine dei precari – scrive il Ministero – è la scontata conseguenza del recente rigetto, da parte del Consiglio di Stato, dell’appello già proposto dall’amministrazione. Il Miur, con il consenso di gran parte dei sindacati, ha pronto un emendamento al Decreto Ministeriale salvaprecari che conferma i provvedimenti del Ministero e che consentirà di rendere inefficace il pronunciamento del Tar e di evitare il commissariamento”.
L’emendamento ad hoc sarà inserito in sede di conversione del dm salva-precari: “non è giusto deludere l’aspettativa legittima di chi ha scelto una graduatoria provinciale per la sua iscrizione e si vede scavalcato da un trasferimento dell’ultimo momento di un candidato di un’altra provincia. Nulla dunque cambierà rispetto a quanto già deciso dal Ministero”.
Immediata la risposta di Pacifico. “È chiaro che anche stavolta – dice il presidente dell’Anief – l’amministrazione pubblica vuole mettere il bavaglio ai giudici. Ma gli stessi che hanno emesso una sentenza analoga lo scorso anno, nel novembre 2008, hanno chiaramente detto che non rispettare i diritti dei precari corrispondere a ledere l’articolo 3 della Costituzione. E per questo il 20 ottobre i nostri iscritti manifesteranno il 20 ottobre in largo Bernardino da Feltre, vicino al ministero dell’Istruzione: il Ministero dovrà anche ascoltare la voce della piazza”. Il sindacalista si dice pronto ad andare avanti sino in fondo. “Se l’emendamento prospettato dal Miur verrà approvato in Parlamento – conclude Pacifico – stavolta per sentirci dire definitivamente che abbiamo ragione arriveremo al giudice delle leggi: la Corte costituzionale”. E la giostra continua.

ANIEF CALABRIA

Pietropaolo Massimo

pietropaolomassimo@libero.it

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Nota GILDA – 14/10/2009

Molti colleghi precari, interessati alla stabilizzazione del posto di lavoro, hanno deciso di aderire al ricorso proposto dalla Gilda di Catanzaro, ed hanno fornito la documentazione necessaria che è stata presa in carico dall’avvocato, che adesso la esaminerà, ed imposterà, per ognuno dei ricorrenti, una richiesta di conciliazione all’Ufficio Provinciale del Lavoro della provincia dove il ricorrente è stato in servizio.

Successivamente ognuno dei ricorrenti sarà contattato per rilasciare il mandato a rappresentare all’avvocato.

Alla luce dell’ultima sentenza del Tribunale di Treviso, si ha la convinzione che in questo momento l’unica tecnica per poter risolvere il problema precari è quella della via giudiziaria.

Informo i colleghi che sono interessati dal ricorso per l’inserimento a pettine ed altro, che, da un’accurata ricerca fatta dall’ufficio legale nazionale della Gilda, si è arrivati alla conclusione che i ricorsi fatti dall’ANIEF sono tutti da rendere nulli, per difetto di giurisdizione, cioè il ricorso doveva essere prodotto al giudice del lavoro e non al TAR come invece è stato fatto.

Comunque ci preme precisare che i ricorsi del TAR non sono stati vinti, ma soltanto il TAR ha dato la sospensiva quindi ancora non si è pronunciato nel merito.

Si apprende che il governo presenterà una proposta di legge che vanifica i ricorsi al TAR.

La Gilda sta raccogliendo le adesioni dei colleghi che saranno danneggiati dall’inserimento

Chi volesse saperne di più, come sempre contatti le sedi gilda.

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La notizia sotto riportata riguarda i colleghi che sono transitati dalla scuola dell’infanzia in altro ruolo.

GILDA AREZZO notizia pervenuta il 14/10/2009

riconosciuto il servizio prestato nella scuola dell’infanzia, dopo un passaggio di ruolo nella scuola superiore. Importantissima vittoria dello studio legale della Gilda di Arezzo: Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Arezzo con sentenza del 12.03.2009, ha accolto il ricorso redatto da uno studio legale di Benevento per le Proff.sse[…], diretto ad ottenere il riconoscimento sia ai fini giuridici, che economici del servizio di ruolo prestato dalle due docenti presso la scuola dell’infanzia, a seguito di ricostruzione di carriera, avendo ottenuto il passaggio di ruolo nella Scuola Secondaria Superiore di II grado. La pronuncia in questione è importante, in quanto non risultano l’esistenza di precedenti pronunce del Giudice ordinario in funzione del Giudice del Lavoro, ma soltanto alcuni precedenti pronunce contrastanti emanati dalla giustizia amministrativa, che sono tutte relative a controversie sorte anteriormente all’emanazione del Dlgs 165/2001 (T.U del Pubblico Impiego). La predetta sentenza, ha accolto la tesi interpretativa della difesa delle ricorrenti, dichiarando il diritto ad ottenere il riconoscimento nella ricostruzione di carriera dei servizi di ruolo prestati nella scuola materna, per i Docenti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo alla Scuola Secondaria, in assenza di una specifica previsione normativa.

GILDA CALABRIA

Tindiglia Antonio

telefono: 0968-430077; 0968-432330; 0961-737020; 0967-522042.

e_mail: gildalamezia@tiscali.it; gildacatanzaro@tiscali.it; gildasoverato@virgilio.it.

http://www.gildacz.it/HOMEPAGE.htm


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